Giornale “Idade d'Ouro do
Brazil”
Edizione del 20 settembre 1811
Negli Avisos, dopo
un annuncio con le novità librarie.
“Vendesi una
[schiava] creola di 16 a 17 anni di età,
molto sana e robusta,
buona
ricamatrice di ogni qualità di ricami,
con un figlio creolo di due
mesi sano
e la madre con molto latte.
Chi la voglia
comprare si diriga all'ufficio della Gazeta.
Si vende solo perché
ha partorito,
fatto che è contrario ai costumi della casa.”*
Immorale era avere un figlio illegittimo,
vendere una persona 'schiava'
era invece normale.
Ricordiamo che 'creola' definisce una persona
nata in Brasile da genitori schiavi
e quindi nata schiava.
Gli schiavi 'creolos', tra l'altro,
valevano di più perché integrati.
Parlavano portoghese
ed essendo nati schiavi
non avevano 'inopportuni' ricordi della libertà anteriore.
Non si sa ovviamente
cosa sia successo,
né il vero motivo dell'espulsione della ragazza.
I figli di schiavi
nascevano schiavi
e quindi arricchivano i loro padroni.
In ogni caso, un
figlio illegittimo,
ha causato l'espulsione della ragazza dalla casa
dove viveva.
Si specifica che si vende la schiava solo per questo motivo
per evitare che il valore venale ne sia intaccato.
Ho tradotto 'cria' con 'figlio,
ma in realtà questa definizione è usata per gli animali,
e, attualamente, è usata per una persona
solo per esprimere disprezzo.