mercoledì 17 agosto 2016

Brasile anno 1812: un carico di schiavi, una merce come un'altra


Sempre con l'intenzione di mostrare
l'incredibile quotidianità e normalità della schiavitù
nel Brasile della prima metà del secolo XIX,
ecco la traduzione della prima parte
della relazione delle navi attraccate
dove si può verificare che le navi negriere
altro non erano che navi commerciali
con un carico diverso.

Giornale “Idade d'Ouro do Brazil”

Pubblicato a Salvador Bahia

Edizione del ventisette marzo 1812

Relazione delle navi arrivate:

Bahia 

"Entrarono in questo porto le seguenti imbarcazioni.

Il 22 [marzo scorso] de Calabar [Nigeria]
brigantino S. Antonio Milagroso,
Capitano José Joaquim Paranhos,
47 giorni di viaggio,
con una sosta forzata all'Isola del Principe,
dove è rimasta per 35 giorni,
carico di 319 prigionieri,
ne morirono 113,
armatore Manoel José Machado.

Nella stessa data, da Gibilterra,
la galea inglese Rose,
capitano Phelip Vibert,
31 giorni di viaggio,
carico di vino e aguardiente,
corrispondente John Sharp.
  
Nella stessa data, da Rio Grande [sud del Brasile],
il brigantino Vigilante,
capitano Antonio João da Cunha,
49 giorni di viaggio,
carico di 70 'arrobas' 
[1 arroba corrisponde a circa 15 kg] di carne [secca]
358 'arrobas' di sego,
558 'arrobas' di cuoio,
armatore il fu Antonio José de Araujo Mendez

Il 22 [marzo scorso] dal fiume Zayre,
il brigantino Princeza do Brasil,
capitano Domingos Ribeiro Folha,
22 giorni di viaggio,
carico di 342 prigionieri,
armatore Francisco José Lisboa.

Nella stessa data da Pernambuco [stato del Brasile],
la barca a vela S. Antonio Afra,
capitano Bernardino José de Sena,
6 giorni di viaggio,
carico di sale,
era diretta a Jaraguá,
attracco per forza maggiore".


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