domenica 29 dicembre 2013

pieno impiego

Le statistiche dicono che, in pratica,
non vi è disoccupazione a Porto Alegre.
Sui numeri posso essere d'accordo,
sulla qualità e sicurezza del posto di lavoro,
avrei invece dei dubbi.
Ieri sono entrato in un negozio di calzature con mia moglie,
uno dei tanti del centro della città.
Mentre mia moglie sceglieva dei sandali,
io, seduto,
mi sono permesso di contare le persone presenti:
tre clienti e ben dodici tra commessi e cassiere.
Del resto, dove faccio benzina,
vi è un benzinaio per ogni pompa,
oltre alla cassiera e alle commesse del negozio.
Ognuna di queste persone,
tranne eccezioni,
riceve lo stipendio minimo fissato per legge
di R$ 730,00, circa 230 euro al mese.   

sabato 28 dicembre 2013

fracassoni

I fracassoni di Porto Alegre sono divisi in vari tipi:
le auto vecchie senza scappamento (tubo di, ovviamente),
le moto senza scappamento,
auto e moto con scappamento bucato,
moto potenti in accelerata,
e, i peggiori di tutti,
macchine con apparecchi stereo di non so quanti watt
che passano a finestrino aperto con le peggiori canzoni possibili
(basta che ci sia un tum-tum)
con decibel da motori d'aereo
al punto da far suonare gli antifurto delle macchine parcheggiate
e far tremare i vetri.
Sembra non ci sia una proibizione specifica,
in ogni caso, se c'è, nessuno la fa rispettare. 

venerdì 27 dicembre 2013

impunità

Mattina, ore otto e trenta circa, camminando nel Parco,
un signore anziano seduto su una panchina,
si avvicina un giovane e con un gesto rapido afferra
il sacchetto appoggiato al lato,
il vecchio si attacca al sacchetto e comincia a tirare
l'altro si guarda intorno,
siamo in sei o sette nel raggio di duecento metri
da uno spintone al vecchio e se ne va
senza il sacchetto,
Calmo e tranquillo,
sa bene che nessuno di noi
si azzarderà a fare qualcosa per paura che sia armato
e nessuno telefonerà alla polizia
che arriverebbe dopo mezz'ora
e chiedendo spiegazioni.
Tutto nella normalità. 

giovedì 12 dicembre 2013

senzatetto

i senzatetto o meglio come specifica il termine brasiliano "moradores de rua"
e cioè "abitanti di strada",
vivono effettivamente per strada nel centro e in quartieri di classe media
dove possono raggranellare qualche soldo per cibo e/o droga.
Durante l'estate sono naturalmente più numerosi,
ma ormai si installano dove possono nella più completa indifferenza
del potere pubblico.
Solo qui nella mia zona ce ne sono tre che ormai stanno trasformando
il loro accampamento in abitazione stabile.
Uno ha cominciato addirittura a far l'orto nell'aiuola che ha occupato.
Mah...
Naturalmente non ci sono servizi in mezzo alla strada...      

mercoledì 11 dicembre 2013

vita da pedone

Ecco: camminare per Porto Alegre, se da un lato è piacevole
perché puoi ammirare gli alberi fioriti,
(ce n'è sempre qualcuno fiorito, in questi giorni,
oltre alle acacie, abbiamo i meravigliosi flamboyant)
dall'altro è pericoloso e irritante.
Agli incroci, nel 90% dei casi,
non esiste un semaforo per pedoni e
si deve quindi fare attenzione ai semafori per auto
per sapere se puoi attraversare o no,
naturalmente se le macchine che girano dove devi passare tu
te lo permettono.  
Senza contare i buchi dei marciapiedi e,
soprattutto,
i maleducati (giusto per essere educato)
che parcheggiano sul marciapiede
o i camion che devono scaricare.
Vabbé non mi lamento troppo
perché sono uno dei pochi fortunati che si possono permettere
di andare al lavoro a piedi.

martedì 10 dicembre 2013

emametina benzoato

Eh purtroppo anche gli insetticidi dei campi vengono a rompere pure qui.
L'insetticida del titolo (di libero uso in Italia) nonostante sia riconosciuto
come neurotossico e teratogeno ne sarà autorizzato l'uso anche nel Rio Grande do Sul
dopo essere stato autorizzato negli stati del Centro Ovest per salvaguardare la maledetta
monocultura OGM della soia richiestissima da Cina e Europa.
mah...

lunedì 9 dicembre 2013

"Flanelinha" posteggiatore abusiv(issimo)

I "flanelinha" sono persone che appena posteggi in qualsiasi strada di Porto Alegre
(e della maggior parte delle città brasiliane),
arrivano e ti dicono "tá bem cuidado" e cioè: "è ben curata" riferita alla macchina.
E poi quando torni ti chiedono soldi.
Questo nei giorni normali, perché nelle grandi occasioni (partite, teatro ecc.)
sono organizzati in mafie e ti chiedono l'equivalente a 10 euro appena scendi dalla macchina.
Tra di loro ci sono drogati, senzatetto, pregiudicati e disoccupati.
Da un anno circa il comune ha avuto la grande idea di legalizzare la 'professione'
ed ora vicino a ristoranti, parchi ecc.
troviamo questi "flanelinha" legalizzati 'chiedendo' [eufemismo]
soldi a chi ha una macchina e vuole per di più posteggiare.

[flanelinha deriva da flanela
cioè flanella, panno, perché all'origine si occupavano di pulire le macchine]    

domenica 8 dicembre 2013

Rio Grande do Sul (secondo me)

Il Rio Grande do Sul

Stato brasiliano, all'estremo sud del Brasile, dalle caratteristiche peculiari per ragioni storiche, etniche e geografiche. Confina, infatti, a sud con l'Uruguay e ad ovest con l'Argentina e si tratta di un territorio conquistato dai portoghesi alla corona spagnola, in oltraggio al trattato di Tordesillas per il quale il “Continente di San Pedro”, come era conosciuto, avrebbe dovuto far parte del dominio spagnolo. Le lotte per il possesso del territorio fanno parte dell'epopea del Rio Grande do Sul, visto che la guerra di guerriglia era portata avanti dagli abitanti stessi che combattevano come forze irregolari contro forze altrettanto irregolari da parte spagnola. Sono state invece realizzate dagli eserciti regolari la conquista della città di Colonia da parte dei portoghesi e la reazione spagnola che portò all'occupazione della città di Rio Grande (unico porto naturale dello Stato) e la guerra di spagnoli e portoghesi alleati contro le missioni gesuitiche e la guerra contro il Paraguay.
Un fatto storico mitizzato, opportunamente rinverdito negli anni Ottanta del secolo scorso, è stato assunto come memoria comune da tutti gli abitanti compresi i discendenti di immigranti che cercavano un passato comune nella nuova terra. Si tratta della “Rivoluzione Farroupilha”, un'insurrezione iniziata nel 1835 dai proprietari terrieri contro una tassa imposta dal governo centrale sull'esportazione della carne secca (charque) maggior fonte di reddito del territorio. I proprietari terrieri che mantenevano eserciti privati a difesa delle frontiere (eserciti aboliti solo negli anni trenta del secolo XX) iniziano una guerra contro le forze regolari. La presenza di fuorusciti europei, in particolare italiani di fede politica repubblicana trasformarono questa insurrezione in una rivoluzione repubblicana (la costituzione fu ispirata e redatta dal conte italiano Tito Livio Zambeccari) alla difesa della quale accorsero rivoluzionari da molto lontano. Tra questi Garibaldi che gode qui di una fama intoccabile. Questi eserciti privati, guidati dagli stessi proprietari che avevano impegnato uomini e denaro in questa lotta e i cui nomi dominano la toponomastica di ogni città, erano formati da centinaia di “famigli” detti appunto gauchos in gran parte meticci delle antiche popolazioni indigene sottomesse dopo l'espulsione dei gesuiti. Essi si occupavano (la figura mitica sopravvive ancor oggi) delle immense mandrie bovine, all'epoca selvagge, vivevano a cavallo, mangiavano carne tutti i giorni, erano uomini liberi e orgogliosi che non sopportavano umiliazioni. Vi erano anche formazioni formate da schiavi che, attirati dalla promessa di libertà per chi combattesse si presentavano più o meno volontariamente. I lancheiros negros, al di lá di una facile mitizzazione posteriore ad uso dei loro discendenti, erano temuti dagli “imperiali” per il loro coraggio e furono determinanti in varie delle numerose e sanguinose battaglie avvenute in dieci lunghi anni.
Nel 1824 inizia la "colonizzazione" europea con l'arrivo programmato e finanziato dall'allora Impero del Brasile di immigranti tedeschi che saranno seguiti da altrettante immigrazioni programmate di italiani (nel 1875, ma già dal 1860 vi era stata una forte immigrazione italiana oriunda dal bacino del Plata), austriaci, svizzeri, russi, polacchi e giapponesi (senza contare altri tentativi falliti con inglesi e americani reduci dalla guerra civile). Vi è quindi nel Rio Grande do Sul un misto di etnie europee tra le quali prevalgono, per numero di immigrati e per numero di discendenti, gli italiani ed i tedeschi.
La figura mitica del gaucho venne adottata, come già detto, da molti immigranti sopratutto italiani che vedevano in essa un simbolo della loro libertà conquistata. Gli umili contadini partiti dal Lombardo Veneto (le popolazioni meridionali italiane erano state considerate dal governo brasiliano non affidabili) divenuti proprietari di terre (il modulo minimo coloniale era di trenta ettari e poteva arrivare a 100 ettari, un'estensione immensa se paragonata ai fazzoletti di terra in Italia), vanno a cavallo, hanno gli stivali e appena possono si comprano il fucile. Sono insomma diventati dei “signori” e possono ostentarne gli status simbol con orgoglio.
Il mito corona comunque una realtà fatta di lavoro e di progresso che ha permesso lo sviluppo dello Stato soprattutto nelle regioni coloniali dove la piccola e media impresa, alleate ad una base agricola familiare, formano un tessuto economico di tutto rispetto. Le regioni invece dove ancora domina il latifondo continuano a vivere un sottosviluppo arcaico appena imbellettato da macchine e tecnologie moderne.
La grande estensione del territorio ha creato delle enclave dove gli immigranti sono rimasti sempre un po' stranieri1 ed ancor oggi, anche se tutti i giovani, praticamente, parlano portoghese, in famiglia e nelle cittadine si continua a parlare il “talian” (una koinè di dialetti lombardo-veneti e portoghese), dialetti tedeschi (pomerano) e giapponese. Questa diversità linguistica pur attenuata dalla vita moderna (tv e spostamenti per studio e lavoro) è ancora viva anche nei più giovani e diventa evidente quando il gaucho inizia a parlare una lingua “straniera”. Le varianti linguistiche dei dialetti veneti, per esempio, sono ancora presenti nelle difficoltà di pronuncia (sc e geminate) e nel portoghese parlato dove sorgono strutture dialettali quali l'uso dei pronominali, totalmente assente nel portoghese brasiliano corretto (*me vou).


1Nel 1998, durante un corso in una di queste cittadine dell'interno abitate da discendenti di immigranti italiani, l'autore ha ascoltato, a spiegazione del buon livello di vita degli abitanti, la seguente frase: “brasiliani qui ze né pochi!”.

Parchi

Per fortuna ci sono i parchi, una grande eredità lasciata in altri tempi.
I tre grandi parchi di Porto Alegre sono un'ottima alternativa
durante la caldissima estate e un luogo per jogging e camminate
tutto l'anno.
E anche se i senzatetto ci si installano durante l'estate...  

sabato 7 dicembre 2013

mamma gli autobus...

premessa: gli autobus di Porto Alegre, a differenza dell'Italia, sono gestiti da aziende private di cui una a capitale pubblico.
Attualmente il biglietto integrale è di R$ 2,85 che al cambio attuale è meno di un euro.
Il problema è che, nel 90% dei casi, si tratta di camion adattati con motore anteriore, frenate incredibili, riprese assordanti, l'assurdità, nella maggior parte dei casi, di un'unica porta di discesa la doppia assurdità di un'unica porta di salita bloccata da un tornello controllato da un bigliettaio che, per chi non ha la tessera elettronica, deve contare i soldi e dare il resto. 

venerdì 6 dicembre 2013

rifiuti e riciclaggio

dunque,
secondo istruzioni ricevute verbalmente,
il lunedì, mercoledì e venerdì,
raccolgono i rifiuti organici
a partire (sembra) dalle 18,
il martedì mattina e il venerdì mattina
- a partire dalle otto -
i rifiuti riciclabili.
Rimane una domanda:
e il resto?
ossia tutto ciò che non è né organico né riciclabile?
(polistirolo, gomma, lampade bruciate ecc.)
      

mercoledì 20 marzo 2013

Brasile: milioni per curare l'obesità

Dati del Ministero della Sanità brasiliano
indicano in 488 milioni di reais
(191 milioni di euro)
il costo annuale delle cure per l'obesità
e le malattie connesse  a carico dello Stato.
Di questi 116 milioni di reais
(45 milioni di euro)
le spese per la cura di obesità grave.

Con tali dati, il Ministero ha giusitificato
l'abbassamento dell'età
da 18 a 16 anni
per gli interventi di chirurgia bariatrica a carico dello Stato.

Brasile: Monsanto e accordi extragiudiziari

La multinazionale Monsanto per evitare una probabile
sconfitta giudiziaria sta firmando accordi con agricoltori
che non hanno pagato le royalties sull'uso
della soia transgenica RR1.
Nell'accordo
definito una zappa sui piedi dagli avvocati
gli agricoltori riconoscono la proprietà intellettuale
della Monsanto che in cambio si impegna a non
esigere le royalties sulla RR1.
(La RR1 non è più prodotta dalla Monsanto
che nel lanciare la prossima soia ogm
potrà contare su accordi firmati dove
si riconosce che la soia ogm è di sua proprietà.)  

Brasile: coppa e calendario scolastico

La segreteria dell'educazione dello Stato del Rio Grande do Sul
ha confermato cambiamenti nel calendario scolastico 2014
per permettere agli studenti di seguire le partite senza
perdere un solo giorni di scuola.

Brasile: importazione di benzina

La Petrobras, gigante petrolifero statale
oltre a confermare prossimi aumenti
dei combustibili in data indefinita
ma non vicina
ha quantificato in 972 mila barili al giorno
il fabbisogno di combustibili raffinati
da importare nel 2013.

Brasile: carbone per energia elettrica

Il governo ha deciso di comprare anche energia elettrica
prodotta con carbone.
Il problema dei gas emessi in atmosfera sarà risolto:
"Non abbiamo ancora una soluzione. Ci saranno
comunque contropartite."  

Brasile: assegni a vuoto in diminuzione

Sono stati un milione duecentomila
gli assegni a vuoto emessi in Brasile
nel mese di febbraio.
0,1% in meno sul febbraio 2012.

Brasile: complicità tra giudici e avvocati

Il presidente del Supremo Tribunale Federale
(la più alta corte brasiliana)
ha dichiarato:
"Ci sono molti giudici da mettere alla porta.
Questa complicità tra giudici e avvocati è molto dannosa.
Sappiamo che vi sono decisioni amiche,
condiscendenti, non regolari"
e ha concluso affermando che
aveva già bevuto "birra e wisky" con avvocati
senza per questo farsi influenzare.

martedì 19 marzo 2013

Brasile: polemica culturale

Polemica sui voti ottenuti dai temi
dell'esame nazionale di ammissione all'Università.
Redazioni con errori madornali hanno ottenuto
il punteggio massimo che è stato giustificato
dal Ministero dell'Educazione come
"un giudizio globale e non puntuale"


Brasile: agevolazione importazioni

Il Ministero dell'Agricoltura ha decretato
agevolazioni per alimenti e bevande che saranno
importati per far fronte alla domanda
creata dalla coppa del mondo del 2014.

Brasile - Argentina: Vale do Rio Doce

I direttori presidenti della Vale do Rio Doce
in Argentina si sono "rifugiati" in Brasile
per decisione della Compagnia
che ha ritenuto pericolosa la loro
permanenza nel Progetto Rio Colorado
ormai sospeso.

Brasile: tasse indirette

Secondo uno studio divulgato dal sindacato
dei Procuradores de Fazenda
(agenti della Agenzia delle Entrate)
il 44,2% del prezzo di uno shampoo
è costituito da tasse.
Così come il 32,33% del prezzo dello zucchero
e il 41,74% di un filtro solare
(prodotto molto usato in Brasile
data l'alta incidenza di melanomi)

Brasile: aumento del tasso di interesse

La Banca Centrale brasiliana
ha già dichiarato che nella prossima
riunione del comitato gestore
il tasso di interesse interbancario
passerà dagli attuali 7,25% a 7,5%.

Brasile: Belo Monte

Saranno necessari 4 miliardi di reais
(un miliardo e mezzo di euro)
per la linea di trasmissione
di 2140 km
che porterà l'energia della
contestata idroelettrica di Belo Monte
fino ai centri di consumo.

Brasile: prezzi alimenti

Nonostante la rinuncia fiscale operata
dal governo federale che ha desonerato
in ben 9,5% le imposte sugli alimenti di largo consumo
i prezzi non sono scesi e in alcuni casi sono aumentati.

Brasile: la guerra delle royalties

É sempre più accesa la lotta
in parlamento e nei ttribunali
tra gli stati che vogliono una divisione
pressoché igualitaria delle royalties
e gli stati produttori di petrolio
quali Rio de Janeiro e Espirito Santo.

Brasile: furto elettricità

secondo l'azienda di distribuzione di energia elettrica,
in Porto Alegre, vi sarebbero almeno
50000 consumatori clandestini
che si legano direttamente ai fili elettrici
senza autorizzazione e contatore.

lunedì 18 marzo 2013

Brasile: Coppa del Mondo

per l'ennesima struttura in preparazione
alla coppa del mondo,
a Porto Alegre saranno tagliati 175 alberi
per permettere l'allargamento della strada
che porta dal centro della città
allo stadio dove verranno disputate
quattro (4) partite della coppa del mondo.

Brasile: sciopero dei mezzi pubblici

Il tribunale del lavoro ha proibito
lo sciopero selvaggio di autisti e bigliettai
degli autobus urbani di Porto Alegre
per evitare il caos creato in città
nel mese scorso con il blocco degli automezzi
e l'operazione tartaruga che ha visto centinaia
di autobus bloccare la città.

Brasile: scabbia ovina

Nel Rio Grande do Sul
sono già stati vaccinati 11600
capi di ovini
nel tentativo di combattere
la diffusione della scabbia ovina.

Brasile: coltivazione del tabacco

il governo federale
sta finanziando la riconversione
delle piantagioni di tabacco e della filiera aggregata.

Brasile: economia 2013


secondo analisti brasiliani
il 2013 sarà di nuovo caratterizzato da:
consumo in aumento
offerta insufficiente
inflazione in crescita
che sarà combattuta con
aumento degli interessi
rinuncia fiscale
manovre sul cambio.

Brasile: mercato automobilistico

-2,03%
questo è il dato sulla vendita di
auto nuove
del gennaio 2013
sul gennaio 2012.

Brasile: occupazione

-1,1 %
questa è la percentuale di nuovi posti di lavoro
nell'industria brasiliana del gennaio 2013
sul gennaio 2012.
Nel settore delle raffinerie
punto debole dell'industria brasiliana
la differenza è stata del -14%  

Brasile: energia elettrica

Le compagnie di distribuzione di energia elettrica
hanno restituito agli utenti, nel 2012
437,8 milioni di reais
(170 milioni di euro)
come indennizzo per
interruzioni di servizio.  

Brasile: Visto USA

sembra ormai sospeso
a tempo indeterminato
il progetto di semplificazione
del rilascio di visto americano
a cittadini brasiliani.
Il Brasile rifiuta la condivisione
di dati sulla sicurezza richiesti
dagli USA.

Brasile - Argentina -Vale do Rio Doce-

Vale do Rio Doce
la maggior azienda mineraria brasiliana
non potrà licenziare i 6,5 mila
dipendenti argentini del suo
malaugurato investimento
di sfruttamento di potassio
Rio Colorado
in Argentina
che ha già inghiottito
più di due miliardi di dollari.

Brasile: ONG mui amica

Una Onlus molto vicina al governo federale
ha ricevuto un contratto
senza gara d'appalto
del valore di 32,7 milioni di reais
(12 milioni e 700 mila euro)
per montare una struttura di controllo
del movimento merci e passeggeri.  

Brasile: Maracanã ai privati

Dopo aver speso milioni e milioni
del governo federale
per la costruzione del nuovo stadio
del Maracana,
il governo statale di Rio de Janeiro
affiderà la gestione
ad un'impresa privata.

Brasile: campagna elettorale

Il presidente Dilma Roussef,
dopo l'indicazione del partito (PT)
ha in pratica già iniziato la campagna elettorale
 per la rielezione che avverrà nell'ottobre del 2014
(dopo la coppa del mondo) e ha perciò iniziato
comizi, abbracci a elettori, baci ai bambini. ecc.

mercoledì 9 gennaio 2013

colloquio quattro

[i dialoghi sono sempre in portoghese tranne 1 su circa duecento]

io: prego, mi dica
lui: volevo il passaporto per mia moglie
io: lei è cittadino italiano?
lui: sì, dal mese scorso
io: ha un documento?
lui: sì
[controllo a video]
io: non ci risulta che Lei sia sposato
lui: sono sposato da tre anni
io: ma non ha consegnato il suo certificato di matrimonio
lui: a chi?
io: al Consolato
lui: no, devo consegnarlo?
io: sì, un duplicato con traduzione
lui: traduzione in inglese?
io: no, in italiano
[e poi dicono che non ho pazienza]
lui: consegno il certificato e mi date il passaporto per mia moglie?
io:  no, sua moglie deve chiedere la naturalizzazione per matrimonio
lui: ma lei non è discendente di italiani
io: appunto deve chiedere la naturalizzazione se vuole diventare cittadina italiana
lui: no, ma lei voleva solo il passaporto
io:  per avere il passaporto italiano occorre essere italiani
lui: allora deve presentare tutto come me, il certificato del nonno, bisnonno ecc.
io: no, perché è una naturalizzazione,
    facciamo così, lei mi porta il certificato di matrimonio
    e poi le spiego il prossimo passo

[nel fascicolo del tizio di cui sopra il messaggio PEC del comune italiano:
... è regolarmente iscritto alle liste elettorali di questo comune...
insomma voterà pure lui...]

martedì 8 gennaio 2013

globalizzazione 3

riprendendo il discorso del post precedente...


forse fare la mia parte significa essere uno in più
uno in + in una sottoscrizione
uno in + in una raccolta fondi
uno in + nel boicottare una marca
[c'è chi dice che i nostri acquisti al supermercato
sono più importanti ed efficaci del nostro voto]
uno  in + nel diffondere una notizia o una novità
o un'idea

dicono che conta...

giovedì 3 gennaio 2013

globalizzazione 2


sempre a proposito di globalizzazione
mi chiedo

cosa mi tocca più da vicino:
gli stupri in India,
la violenza in Timbuctù,
i massacri in Siria
o
il posteggiatore abusivo che mi estorce una moneta?
o la polizia che li tollera?
o l'idiota del sindaco che li legalizza?

sicuramente gli ultimi tre.

e cosa posso o devo fare io?

per le tragedie che avvengono a migliaia di chilometri da me,
probabilmente non posso far niente.
(in questi casi, da cattolico incallito, credo che una preghiera silenziosa
sia più efficace di una sottoscrizione pubblica)
o forse dovrei fare di più?

e per il resto?
come straniero ho delle gravi limitazioni nella mia possibilità di reazione civica.  
forse per questo esprimo qui il mio disappunto
(o forse solo mi lamento)
per essere oggetto (vittima?) di un sopruso banale,
stupido e insopportabile:
"non sopporto i posteggiatori abusivi e ritengo complici
i poteri pubblici che li permettono o addirittura li approvano"

Se le "grida spagnole" non risolvono una situazione
ciò non significa che la si debba accettare.

particolarismo idiota?
probabilmente sì.
ma dove mi posso situare io
persona normale (o quasi)
che vive una vita normale (o quasi)

ci devo pensare su...

colloquio tre

(il colloquio si è svolto in portoghese)

io: Prego
la signora: sono qui
io: voleva informazioni su cosa
la signora: non lo so, mi hanno detto di venire qui
io: scusi, chi ha detto?
la signora: ho ricevuto una lettera.
io: dal Consolato?
la signora: 
io: ha portato la lettera
la signora: no
io: ricorda cosa diceva?
la signora: no, era scritta in italiano.
io: Lei è cittadina italiana
la signora: sì, non lo so
io: ha un documento
la signora: solo la fotocopia della carta di identità
io: beh vediamo...
[fotocopia di carta di identità del 1995]
[controllo a video]
io: sì, Lei è cittadina italiana dal maggio scorso.
la signora: e adesso?
io: non saprei, voleva richiedere il passaporto?
la signora:ecco sì, sono qui per il passaporto.
io: ha prenotato?
la signora: non lo so.
[controllo a video]
io: sì, è prenotata per le 10 e 10, ha portato i documenti e le foto?
la signora: no
io: ha letto le istruzioni sul sito
la signora: no
io: ecco il foglio con le istruzioni in portoghese,
la signora: non sarà possibile farle il passaporto oggi,
quando deve partire?
la signora: per dove?
io: ha un viaggio programmato
la signora: no
io: beh allora dovrà prenotarsi di nuovo e poi tornare con i documenti e le foto
la signora: va bene.

[pure la signora riceverà il plico elettorale, anche se non immagino cosa ne farà...]

mercoledì 2 gennaio 2013

globalizzazione; sì o no?

di tanto leggere quello che dicono gli altri,
siano essi esperti o ritenuti tali,
mi è venuta voglia di dire pure la mia.
a chi interessi e chi la leggerà non lo so,
ma perlomeno l'ho scritto.

stasera, a casa, la nostra cena comprendeva:
vino cileno
sardine portoghesi,
con pelati italiani
e pasta italiana,
caffè brasiliano
(definizione molto generica, tanto quella usata qui in Brasile di "pane italiano")
fatto con moca italiana
bevuto in tazzine cinesi
con tovaglioli argentini
le posate sono cinesi
e devo avere dimenticato qualcosa...

non è certamente il km 0
dal punto di vista ecologico un vero disastro.

mi domando:
è giusto?
è corretto?
è davvero normale?

e anche:
mi devo sentire in colpa?

ma se tutte le economie forti vivono di esportazione,
se il made in Italy è quello che salva l'economia italiana,
perché dovrei essere contro?

ricordo, ormai vari anni fa,
in un servizio alla televisione francese,
giornalisti francesi attaccavano una giornalista cinese
con dati alla mano,
dimostrando che lo sfruttamento degli operai cinesi
era quasi una schiavitù.

alla fine, forse stanca,
la giornalista concluse:
"può essere vero, ma io so una cosa sola: in Cina non si muore più di fame".

 mah...